Statistiche

domenica 20 aprile 2008

Paradiso effimero: parentesi d'inverno alla Cima Dormillouse 2908 m

E' quel che abbiamo vissuto ieri.



Ci ritroviamo in 6 per questa gita nell’intervallo tra una perturbazione e l’altra..partiamo un po’ in ritardo da Venaria mentre il cielo è già poco nuvoloso, e lascia vedere le montagne cariche di neve fino a bassa quota. Già il viaggio verso la val di Susa è uno spettacolo… A Cesana Torinese, 1350 m circa, ci sono 7-8 cm di neve al suolo. Saliamo verso Thures con qualche difficoltà alla fine per la strada non proprio pulita..

Il paesaggio è da fiaba, sembra il 19 gennaio e non il 19 aprile. Da 20 a 30 cm di neve fresca, farinosa, ha trasformato il paesaggio in un Paradiso. Ci incamminiamo da Thures 1615 m con gli sci a spalle per la stradina innevata verso Rhuilles… mi fermo ogni pochi passi a fare foto, l’ambiente è di quelli da restare senza parole, bellissimo, non ho aggettivi per descrivere ciò che vedo coi miei occhi.

Arriviamo a Rhuilles, e calziamo gli sci ai piedi. Abbandoniamo l’idea di salire al Terra Nera, è troppo lunga, e tra le varie mete in zona riteniamo la Dormilleuse la più tranquilla, vista la quantità di neve fresca. Attraversiamo quindi il ponte sul torrente Thuras in un ambiente da favola con gli alberi carichi di neve, e il sole di aprile che scalda e comincia impercettibilmente a ritrasformare il paesaggio. Saliamo nel bosco, toccando il bel gruppo delle Grange Chabaud e inoltrandoci nel vallone omonimo.

Sono rapito dal paesaggio e rimango indietro.. il gruppo di testa è già sparito, rimane in vista solo Giampaolo, che raggiungo al bivio per il Giassez. Proseguiamo insieme per un po’, il vallone è splendido ed immacolato verso il colle Chabaud, mentre sui pendii più soleggiati ed esposti al vento, la neve sta sparendo velocemente…

E per me comincia il calvario. Ho gli scarponi che mi fanno male, ogni passo è una coltellata sul collo del piede.. come se non bastasse, mi ritornano i dolori muscolari sulle cosce… e la cosa potrebbe essere collegata… per non sentire il dolore ai piedi magari assumo una camminata innaturale che mi provoca poi i crampi.. i tratti con poca pendenza sono una tortura, e questa gita è quasi tutta così.

Paradossalmente sul ripido sento meno dolore, e un canale incassato nel bosco porta in un secondo vallone. Sosta per riprendere fiato, e riparto, mentre il vento dell’ovest comincia a rinforzare e a lavorare la neve. Il paesaggio sta cambiando velocemente, grossi cumuli sono arrivo dalla Francia, ma verso la nostra meta è ancora sereno. Entro così pure io nell’immenso vallone della Dormilleuse. La meta è ancora lontana… ma stringo i denti, dieci, venti passi, mi fermo e riparto.

L’ambiente immacolato e spettacolare mi spinge a continuare nonostante i crampi… vedo in lontananza il gruppo di testa che batte traccia nella neve fresca, che a questa quota (2400 m) è sui 40 cm. Passo a fianco ad una grossa slavina partita dalla cresta, credo ieri pomeriggio mentre nevicava… se ne notano diverse di queste slavine di lastroni in prossimità delle creste nella zona..

La meta non arriva mai… perdo il contatto visivo anche con Giampaolo, e mi inoltro in quella che penso, spero, sia la parte finale. Sono a 2700 m, comincio ad essere davvero cotto. Le gambe fan male ad ogni passo e anche il fiato ora comincia ad andare in crisi. Penultimo pendio, incontro Danilo con le ciaspole che scende. Faccio un ultimo spuntino nonostante il vento fastidioso e gelido, poi riparto, contando i metri che mancano alla vetta.

Ecco i “runners”, Andrea e i loro amici, Chiara e Davide che già scendono perché su non si resiste. Manca poco… dieci minuti di sofferenza ed arrivo sulla Cima Dormilleuse anche io, a 2908 m di quota. Il vento è insopportabile. Rimango su giusto 5 minuti per togliere le pelli, stringere gli scarponi, fare due foto, mangiare un biscotto, bere una tazza di the caldo. Le raffiche trasportano neve in faccia e qualche cumulo oscura il sole… bisogna fuggire! Saluto con piacere un amico re-incontrato quassù dopo tanti anni, e io e Giampaolo incominciamo la discesa.

Inutile dire che i primi 100 m, coi crampi, sono durissimi… poi finalmente i muscoli si sciolgono un po, e posso mettermi a disegnare qualche bella serpentina in una neve a tratti fantastica. Peccato per la poca pendenza, perché a parte qualche tratto, i pendii sono davvero dolci. Ma c’è spazio per ricamare su pendii ancora in gran parte vergini.. ed è una delle cose più belle dello scialpinismo. Se pensi poi che sei al 19 di aprile e trovi neve così…

Scendiamo fino a 2300 m, poi proviamo a fermarci su un dosso per mangiare qualcosa, ma non appena ci sediamo rinforza il vento e va via il sole, e ci costringe a scappare senza aver mangiato nulla..

Rimettiamo gli sci, e ci lanciamo in uno splendido canale di neve farinosa, poi da un altro colletto in giù la neve diventa via via più pesante.. del resto il sole di aprile non perdona. Alle grange Chabaud finalmente possiamo mangiare (sono le 14 passate!) con calma. Da qui a Rhuilles poi manca poco… la neve è un marcione pesante ma ancora sciabile, spesso facciamo qualche curva anche sull’erba, com’è cambiato il paesaggio nel giro di sei ore!!

Sono le tre del pomeriggio quando arriviamo al ponte, stanchi e sudati, ma soddisfatti. Sci a spalle, una sosta alla fontana, e quindi la stradina fino a Thures è un massacro perché gli scarponi tornano a far male, arrivo all’auto quasi strisciando e con una voglia di buttare via i miei Dynafit nel torrente…mi sa che son proprio arrivati alla fine della loro carriera..

E’ finalmente ora di metterci in abiti civili per scendere a Cesana dove un’ottima birra trentina (la Pedavena) ed un maxi-toast mi fanno resuscitare… e via verso casa.

Che dire… nonostante la sofferenza della salita, una gita grandiosa, uno spettacolo che non ho avuto fortuna di vedere in tutto l’inverno, una valle immacolata e carica di neve cambiare aspetto in poche ore. Siamo felici, siamo stato fortunati… Oggi abbiamo proprio azzeccato la giornata e goduto di quel Paradiso effimero che il tempo ha voluto regalarci, qualche ora di inverno come parentesi di una primavera già avviata.

Berg heil!


Foto su: www.roby4061.it/photobook/dormilleuse.htm



Ricamini.....

6 commenti:

  1. Splendido !! Veramente splendido!!


    "... e chi non sa soffrire,

    non potrá mai capire."

    B.Bonali.


    Bru

    RispondiElimina
  2. Le foto sono come al solito stupende. :-)

    E' sempre bello fare una capatina qui!

    RispondiElimina
  3. 't fas 'dcò mi i mé compliment!

    RispondiElimina
  4. Che dire, la gita perfetta? Un po' di fortuna nel meteo, una scelta oculata dell'itinerario... ed una buona squadra di battitori!!

    Gp

    RispondiElimina