Ho scritto queste righe ben prima del 3 maggio, e le posto ora, perché nei prossimi giorni sarò un po’ preso e poi su per i monti …
Sono già passati 5 anni caro Papi, da quando Te ne andasti quella mattina di maggio, alle 9.45. Cominciava già a fare caldo, erano le avvisaglie di quell’estate rovente. Estate in cui, però, ricominciai a “vivere”, dopo il calvario che avevamo vissuto, grazie alla Montagna. Ed agli amici.
Già, quante cose ho fatto dopo di allora… e quanto avrei voluto raccontartele di persona, quanti quattromila, quante vette, quante gite, ascensioni, “imprese” di cui avrei voluto renderti partecipe, quanti nuovi amici, nuove persone “montanare” come noi che avrei voluto farti conoscere..una in particolare...
Un po’ di rimpianto c’è per non averti avuto ancora con me, con noi, in questi ultimi anni di grandi emozioni montane… emozioni che, forse, se non avessi avuto nei geni il “germe” della montagna che mi hai trasmesso, non avrei mai provato.
Saresti stato contento di vedere le foto, e sentirmi raccontare di queste salite… e quante, sicuramente più tranquille camminate avremmo ancora potuto fare…
Ma il destino non ha voluto fosse così.. rimane qualche rimpianto per tutto quello che non abbiamo potuto fare insieme, ma il sentito ringraziamento per avermi trasmesso questa passione.
Ma sono sicuro che da Lassù mi hai seguito in tutti questi anni, e continui a farlo, sia sulle tue, le nostre amate montagne, sia nella vita di tutti i giorni…
E sarai quindi contento di vedermi felice, e sai anche perché..
Un saluto da quaggiù, e un saluto ogni volta che sono e sarò sulla vetta di una montagna, ogni volta cioè che sarò un po’ più vicino a Te, ed al Posto dove sei salito quel 3 maggio di cinque anni fa.
Vallone di Noaschetta, gruppo del Gran Paradiso, 20 agosto 1999, durante l'Alta Via della valle Orco.
Dio del cielo,
Signore delle cime,
un nostro amico
hai chiesto
alla montagna.
Ma Ti preghiamo:
Su nel paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne.
Santa Maria,
Signora della neve,
copri col bianco,
soffice mantello
il nostro amico,
il nostro fratello.
Su nel paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne.
E' superflua qualsiasi altra cosa.
RispondiEliminaSalut
gp
Che parole! :....)
RispondiEliminaCiao Robi, bellissime parole. Capisco cosa provi, anch'io da 2 anni ho perso papà, e anche lui amava profondamente i monti. Per me ogni volta che vado in montagna vuol dire essergli un po più vicino.....
RispondiEliminaNon c'è veramente altro da dire. Son sicura tuo papà le ha ascoltate sorridendo.
RispondiEliminagrazie amici
RispondiElimina...due lacrime che vengono giù mentre leggo e...penso al mio papà...
RispondiEliminaTriste e bello... Un abbraccio.
RispondiEliminaun abbraccio anche da parte mia, ogni parola è inutile, tranne quelle che hai scritto tu
RispondiElimina:.............)
RispondiEliminagrazie
Un abbraccio, il resto già lo sai.
RispondiEliminaMisty
:-)
RispondiElimina...da lassù sorride di sicuro e ti guarda nelle tue salite....sempre belle parole!:*
RispondiEliminagrazie anche a te, trapulin ;-)
RispondiEliminaho passato quel giorno in montagna, tra le crode, il posto migliore dove ricordarlo... lassù, tra quelle montagne, ho liberato un pensiero lasciandolo salire verso il Cielo.
RispondiEliminail 5 maggio sul blog di gpcastellano ho scritto "signore delle cime".
RispondiEliminaNon ero più passato sul tuo blog, e idealmente l'ho cantato mentre leggevo il post...
grazie..
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