Statistiche

mercoledì 16 dicembre 2009

Sorrow







There's an unceasing wind that blows through this night
and there's dust in my eyes, that blinds my sight
and silence that speaks so much louder than words
of promises broken.


martedì 15 dicembre 2009

Io confesso, di Marco Travaglio

  Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e Sallusti, con rispetto parlando. Inutile negare l’evidenza, non ci resta che confessare: i mandanti morali del nuovo caso Moro siamo noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la Repubblica e le procure rosse. Come dice Pigi Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima avvelenato”, di “odio politico”, roba da “guerra civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni affliggono l’attentatore non devono ingannare: erano dieci anni che il nostro uomo, da noi selezionato con la massima cura (da notare le iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il colpo.

E la poderosa scorta del premier che si è prodigiosamente spalancata per favorire il lancio del souvenir (come già con il cavalletto in piazza Navona) non è che un plotone di attivisti delle Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca giudiziaria il racconto dei processi Mills, Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle relative sentenze, mentre non era altro che “antiberlusconismo” per aprire la strada ai terroristi annidati nei centri di igiene mentale.

Ecco perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridurre l’avversario a bersaglio da annichilire” (sempre Battista, chiedendo scusa alle signore). Ci siamo pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi
  che dà dei “coglioni” alla metà degli italiani che non votano per lui, dei “matti antropologicamente diversi dal resto della razza umana” ai magistrati, dei “golpisti” agli ultimi tre presidenti della Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo, dei “criminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il regicidio” per rovesciare Prodi? Ero io che camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre chili di cerone.

Poi, già che ero allenato, mi sono ridotto a Brunetta per dire che questa “sinistra di merda” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi che annuncia “300 uomini armati dalle valli della Bergamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e “drizzare la schiena” a un pm poliomielitico, sventola “fucili e mitra”, organizza bande paramilitari di camicie verdi e ronde padane perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da noi costano 300 lire”?

Era Santoro che riusciva a stento a coprire il suo accento salernitano con quello varesotto imparato alla scuola di dizione.
  Ricordate Ignazio La Russa che diceva “dovete morire” ai giudici europei anti-crocifisso? Era Scalfari opportunamente truccato in costume da Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava “assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli “mafioso” e “mandante morale dell’omicidio di don Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel sistema informatico di Libero e poi del Giornale di Feltri e Sallusti per accusare falsamente Dino Boffo di essere gay, Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo, Fini di essere un traditore al soldo dei comunisti? Quel diavolo di Peter Gomez. Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio mozzata per Natale? Noi, sempre noi.

Ora però ci hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire mai più che Berlusconi è un corruttore amico di mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è che lo disegnano così.



(Il Fatto Quotidiano del 15 Dic. 2009)

lunedì 9 novembre 2009

9 novembre 1989




Sono passati vent'anni dalla caduta di quel muro. Ricordo bene quei giorni, anche se ero un bambino, capivo che stavo assistendo a qualcosa di epocale.


martedì 27 ottobre 2009

la montagna è una scuola di vita.. ti insegna ad essere umile..a conoscere i tuoi limiti..ad amare ciò che ti circonda..ti fa conoscere persone che lasciano il segno..crea amicizie e legami che spesso vanno oltre quella corda che ti lega al compagno ...o compagna di salita. a volte penso che sia un mondo a sè. ma son contento e fiero di farne parte.

lunedì 12 ottobre 2009

mercoledì 7 ottobre 2009

Inglorious basterds



Dopo due nni che non andavo al cinema, ieri sera ho interrotto l'astinenza con questo Film del "genio" Quentin Tarantino...

com'è stato??

pulp, molto pulp, ma non troppo...

davvero ben fatto, regia al solito un marchio di fabbrica, così come i dialoghi e la sceneggiatura, coi soliti momenti "comici" e surreali, tipici dei suoi film.... mi è proprio piaciuto...

non consigliato a chi è sensibile al "sangue", ma Tarantino senza sangue non è Tarantino..

non è esagerato comunque, semplicemente è molto realistico nei dettagli

Tarantino o piace alla follia o non piace per niente

Ottimo film

martedì 29 settembre 2009

Infinito

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»

Finisco di scattare qualche foto notturna, e mi attardo fuori dal bivacco, da solo. Sono a 3200 m, in questo luogo che amo quasi alla follia. Mi sovvengono i versi de “L’infinito” di Leopardi.


Sempre caro mi fu quest’ermo colle… quant’è vero. Ho scoperto questo posto dieci anni fa. A prima vista sembrerebbe un insulso colle di sfasciumi…faticoso ed eterno da raggiungere, visti i 1700 metri di dislivello che lo separano dal fondovalle, da Cogne… e forse per molti lo è, ma per me no.


Questo posto mi è entrato nel cuore quel pomeriggio di agosto di tanti anni fa e non ne è più uscito. Il Bivacco Gratton e la Punta Rossa della Grivola sono i miei posti del cuore. Ancor più del Gran Paradiso, perché questo luogo non è “violentato” da migliaia di persone ogni anno, qui, su questo colle “anonimo” e questa punta “non firmata”, non c’è tutto quel via vai di gente, qui non ho mai incontrato folle oceaniche che snaturano la poesia della montagna e quasi sempre mi sono trovato sia al bivacco che in vetta alla Rossa da solo col compagno/a di salita.

Son salito ben sei volte quassù. E so che ne seguiranno molte altre, per me è come una sorta di pellegrinaggio, un tornare a trovare un vecchio amico. Guardo quel bivacchetto, ora la finestrella è illuminata dalla luce tremolante di una candela. Qua fuori c’è un gran silenzio, rimango ad osservare a lungo il cielo,
la Via Lattea splende al di sopra di me. Diverse stelle cadenti solcano la volta celeste.


Le nebbie si sono ritirate, ha smesso di nevicare e la temperatura è scesa a –3°, la neve scrocchia sotto i piedi. La Punta Rossa, la Nera e la Bianca si ergono al di sopra del ghiacciaio del Trajo, “l’ardua Grivola bella” mi osserva imponente. Conosco a memoria questo anfiteatro naturale d’alta montagna, fa ormai parte di me. La prima volta che son venuto qui ero con papà, nel 1999, e così pure la seconda, quando salii a vedere l’alba, da solo, in cima alla Punta Rossa.

Anche a lui piaceva molto questo posto, soprattutto il vallone del Pousset, in questa valle che ha visto germogliare e poi nascere la mia passione per la montagna, questa valle è nel mio DNA. Sul libro del bivacco ci sono ancora tutte le tracce dei miei precedenti passaggi. Sono tutti belli i ricordi delle volte che son stato quassù, con persone con cui ho condiviso montagne, fatiche, emozioni, gioie, tratti più o meno lunghi della stessa Via.


Sono felice di essere quassù, il mio socio di gita e grande amico Alex è già sotto le coperte, io mi godo volutamente questo quarto d’ora di solitudine totale ad ammirare ciò che mi sta intorno e ad ascoltare la pace dell’alta montagna. E’ fine settembre, l’autunno è cominciato e quassù l’inverno è alle porte. Una lontana scarica di sassi interrompe l’assenza totale di suoni, poi ritorna l’assordante silenzio.


Sulla valle di Cogne grava un mare di nubi, illuminato dalla luce siderale. E come il Leopardi, in quell’immensità, in quel mare annego dolcemente i miei pensieri e i miei ricordi, con il cuore che sorride di fronte al potersi godere ancora una volta tutto questo.


Penso alla salita di oggi, tra i primi larici che s’indorano, centinaia tra camosci e stambecchi, le nebbie, la pioggia, infine l’arrivo quassù sotto una furiosa nevicata. Soltanto poche ore fa, ma sembra passato un giorno intero.


 Un ultimo sguardo al cielo, un’altra stella cadente, un ultimo pensiero da immergere in quel mare di nubi, poi mi dirigo verso il calore del bivacco.


E’ ora di dormire, domani è un altro giorno. 


Colle del Pousset, quota 3200 m, 26 settembre 2009, ore 22.30


venerdì 25 settembre 2009

e le stelle stanno in cielo
e i sogni non lo so
so solo che son pochi
quelli che si avverano

lunedì 31 agosto 2009

Tryin to find a woman whos never, never, never been born.
Standing on a hill in my mountain of dreams,
Telling myself its not as hard, hard, hard as it seems.

mercoledì 22 luglio 2009

The Boss

3 ore di concerto...


ha iniziato salutando il pubblico in piemontese 0


"Sun cuntent d’ese ambelesi con vojautri"


Inizio con Loose Ends, e poi di fila Badlands e Hungry heart da pelle d'oca..


Concerto emozionante, ha fatto quasi tutti i pezzi classici, mi è mancata The river ma vabbè..


Murder incorporated non me l'aspettavo, non l'aveva fatta in nessun concerto ancora di questo tour... ha un inizio spettacolare. esplosivo..


Gran grinta del Boss, ha 60 anni ma non li dimostra affatto, da tutto sul palco, energia pura, affinità col pubblico, momenti da brividi quando ha fatto cantare le bambine sotto il palco in Waiting on a sunny day (stupendaaaaaaa) e verso la fine in Dancing in the Dark quando ne ha fatta salire una sul palco come nel video ufficiale...


 Finale concentrando Born to run, My Hometown, American Land e Dancing in the dark, con un'ultima, trascinante, lunghissima, energica Twist and Shout... 


Il Boss è il Boss, grande serata di rock.



 

giovedì 16 luglio 2009

Quota 4327 m sul livello del mare

Salita al Nadelhorn 4327 m


11 e 12 luglio 2009

Ed ecco iniziare la stagione alpinistica in grande stile…la nostra meta originaria era l’Allalinhorn per la Hohlaubgrat, ma vista l’impossibilità di trovare posto alla Britanniahutte, viene fuori quest’idea, il Nadelhorn 4327 m per la cresta nord-est (la via normale, PD), consigliata dall’amico Davide, che con Chiara ha salito la nord della Lenzspitze giusto una settimana prima, quindi ha percorso la via normale del Nadelhorn in discesa e riferito le condizioni. Sento il socio Gianpaolo (Gp), aggiudicato, si va!

Partenza sabato mattina alle 7 da Caselle, via verso il Sempione. Ci fermiamo per un caffè ad Iselle, dove ci incontriamo con Alex diretto al Dom dei Mischabel. Passo del Sempione, Briga, Visp, quante volte ormai ho percorso questa strada verso Saas Fee.. ci arriviamo per le 11, parcheggiamo, ci prepariamo e ci carichiamo il pesante fardello sulle spalle. L’Allalinhorn ci osserva beffardo, ma sta tranquillo che prima o poi ti “prendiamo”..

Attraversiamo il paese, mescolandoci ai turisti. Decidiamo di non prendere la funivia, faremo gli uomini duri e al massimo la considereremo per il ritorno se saremo devastati. Usciamo dal paesello, attraversando una foresta di larici secolari, seguendo un sentiero che comincia ad alzarsi per i pascoli di Trift, sempre più ripidi. Numerosi e regolari tornanti ci fanno prendere rapidamente quota, a 2250 metri. Oltre gli ultimi, spettacolari larici contorti, ci fermiamo per mangiare qualcosa. Riprendiamo la salita, per fortuna il clima è gradevole, il sole è nascosto da numerosi cumuli e quindi evitiamo di schiattare di caldo su di qua.

Prendo un buon passo, salgo regolare senza troppe soste, il rifugio è lassù, sembra sempre così vicino ma non lo è. Arrivo ai primi cavi metallici, il sentiero è un po’ esposto, quando sono sulla cresta rocciosa mi fermo ed aspetto Gp, nel mentre, per sicurezza, indosso l’imbrago, nei punti più esposti del sentiero attrezzato mi auto assicurerò con longe e moschettone..non si sa mai. Mi son portato dietro anche il caschetto, lo indosso, ma effettivamente forse è un eccesso di prudenza.

I primi 50 metri di cresta rocciosa già mi sfiancano… ero arrivato “riposato” fino lì, ma questo tipo di terreno, con lo zaino pesante, è davvero stancante… la cresta è ben attrezzata con cavi e gradini infissi nella roccia e una scala verticale di 5 metri, comunque un percorso non banale, da fare con molta attenzione. Quasi quattrocento metri così, mi spompano e arrivo al rifugio alle 16 decisamente stanco, del resto da Saas Fee sono più di 1500 metri di dislivello. Poco dopo arriva Gp, possiamo darci una sciacquata, metterci le ciabatte e “annunciarci” al singolare gestore del rifugio… un elemento decisamente caratteristico!

Dopo cambiatici la cosa più “urgente” è una bella birrazza fresca… e si comincia a ragionare. C’è tempo anche per un riposo in branda (siamo sistemati nel “gelido” rifugio invernale) prima dell’ottima e abbondante cena. La maggior parte degli ospiti del rifugio è diretta alla nord della Lenzspitze… non li invidio in tanti su quella parete! Si va a nanna decisamente presto, alle 21.15, dopo un tramonto piuttosto scialbo.

Nonostante la quota elevata (3340 m) riesco a dormire bene… ma la voglia di alzarsi, quando alle 3 il gestore entra urlando in camerata annunciando la colazione, è davvero poca!! Penso che a quest’ora, il “popolo della notte”, laggiù nella piatta pianura deve ancora andare a dormire, e io invece mi alzo…scatta la solita domanda “ma chi me lo fa fare??”

Esco fuori, l’aria è frizzante, nubi lenticolari stupende sono illuminate della luna, la cui luce si riflette poeticamente sui ghiacciai dell’Alphubel, del Dom, della Lenzspitze… qualche raffica di vento da conferma ai miei sospetti. Quelle nubi sono un chiaro segno, in quota c’è un ventaccio della malora! Colazione, ci prepariamo e alle 3.55 partiamo alla luce delle frontali. Cominciamo a salire lungo lo sperone roccioso dietro al rifugio, faticoso come inizio, ma poi il fisico ingrana. Superando un’altra scaletta, arriviamo quindi a circa 3600 m di quota, da dove scenderemo sull’Hohbalmgletscher. Ci leghiamo e parto come capocordata. Il vento come previsto è assai fastidioso, solleva turbini di neve che arrivano a 50-60 km orari contro il viso, effetto “piling” assicurato. Mi sbattono in faccia anche le cinghie dello zaino, e non è piacevole! Intanto ad est l’alba comincia ad accendersi, tra strati nuvolosi scuri risalta il rosso dell’aurora ad est. Quando siamo a metà ghiacciaio il cielo e le nubi si infiammano, i primi raggi indorano l’Allalinhorn, il cielo è un caleidoscopio di colori, dal rosso, al giallo, all’arancione, al rosa, a varie tonalità di blu e grigio. Una sciabolata rosa colpisce il Windjoch tra le nebbie, la vetta è invisibile, immersa in uno di quei banchi di nubi stratiformi che arrivano da nord-ovest a grande velocità.

Il vento è sempre irritante, la rampa per il Windjoch un po’ faticosa, ma usciamo in cresta a 3850 m di quota, verso l’Oberland il cielo verso ovest è nerissimo, lame di sole illuminano qua e là le montagne, davanti a me la parete est del Durrenhorn contrasta col blu delle nuvole. Spettacolare. Comincia la cresta, il vento qui è davvero al limite della sopportazione, a raffiche irregolari. Lo scaccia neve è esasperante, corro ai ripari per evitare di surgelarmi il viso, mettendomi la mascherina. Inizio a pensare che, se non molla un po’ sto vento di m… rischiamo di non arrivare su!

Continuiamo a salire, il cielo cambia di continuo, arriva il sole, la cresta si libera, il vento comincia a mollare un po’ la presa. C’è un’ottima traccia, che passa a destra del filo (dall’altro lato ci sono cornici), osservo la nord della Lenzspitze, che affollamento… proseguiamo a buon passo, mi sento in forma, e quando salgo in condizioni climatiche “avverse” finisco per accelerare il ritmo senza accorgermene.. non così il socio di cordata che ogni tanto mi avverte di fare una pausa! Giunti al primo affioramento roccioso della cresta, vorrei aggirarlo sulla destra, per non trovarmi proprio sul filo di una crestina nevosa un po’ aerea con quel vento, ma sono costretto a farlo perché la traccia bassa fa un traverso sul ghiaccio e non mi piace.

Superato questo “ostacolo”, la cresta torna semplice, fino al secondo affioramento che si aggira sulla destra, su buona traccia con un tratto un po’ più ripido per ritornare sul filo, fino alla base del castelletto terminale. Vedo gente tribolare un po’ in discesa, mi aveva detto Davide che era delicata, e quindi bisognerà stare molto all’occhio. Ultima pausa, poi attacco il pendio finale di neve, qualche affioramento di ghiaccio e roccette, sfasciumi cementati dal gelo. Ci sono buone orme, ma è necessaria comunque attenzione quando si va di conserva sprotetta come in questo caso. Un paio di incroci con due cordate in discesa sono poco piacevoli, ma si passa tutti. Il secondo tratto nevoso, il più ripido, è il più impegnativo, e lo sarà anche in discesa. Arriviamo alle roccette finali, ancora un traverso su neve, quindi ecco la vetta. Ci saliamo a turno, perché lo spazio è assai esiguo, sarà un roccione di un metro quadro…

Sono le 7.40, sono in vetta al Nadelhorn 4327 m, il 20° quattromila è in bacheca! Non mi sembra neanche di essere così in alto tanto sono salito bene, sono in gran forma, erano sei anni che non salivo a queste quote. Mi “dimentico” di guardare il panorama perché anche visto il tempo non proprio tranquillizzante, vorrei togliermi da qui prima possibile… è il turno del socio Gp, stretta di mano al volo, foto e ci prepariamo a scendere. Ciò che sembrava una cazzata a salire non lo è per niente a scendere, ma è sempre così su questo tipo di terreni. Ci mettiamo più tempo che in salita, naturalmente, ogni passo va fatto ponderando bene, ci si deve fidare esclusivamente delle punte dei ramponi e della becca della piccozza quando riusciamo a piantarla nella neve dura, oltre che del compagno, visto che in questo tratto, seppur breve, non c’è possibilità di assicurarsi.

Con concentrazione a mille scendiamo, quando siamo quasi fuori dai casini, il mio rampone sinistro decide che è ora di sganciarsi. Non sono nel punto più rognoso ma neanche in un posto così rilassante, imprecando riesco a far rientrare l’archetto metallico nella sua sede, e possiamo riprendere la discesa. Se non che, dopo duecento metri, si ripete lo scherzetto, e stavolta ho bisogno dell’aiuto del socio per aggiustarlo.. meno male che sono in un posto tranquillo, però volano bestemmie e santi e madonne, e mi riprometto di buttarli una volta arrivato a casa, non posso permettermi mi si sgancino in quel modo quando sei nella rogna!

Riprendiamo la discesa, mentre borbotto per altri 5 minuti almeno tra le ghignate di Gp. Riprende il vento, il sole è sparito di nuovo, ripercorriamo con calma la cresta fino al Windjoch, poco sotto facciamo una piccola pausa finchè le raffiche non ci fanno letteralmente scappare via!!

Ripasso io avanti, e accelero un po’ il ritmo, ho un quadricipite in fiamme perché ho bevuto pochissimo, ma scendendo e bevendo acqua e sali, la situazione migliora. Sulla parte pianeggiante del ghiacciaio fa fin caldo (finalmente!), prendiamo poi la traccia bassa, che attraversa tuttavia in una zona dove cominciano ad affiorare alcuni crepacci. Usciamo dal ghiacciaio a 3400 metri, appena sopra al rifugio, che raggiungiamo in breve. Finalmente possiamo sederci, mangiare e cambiarci. Un po’ di relax, spargo tutta la mia mercanzia su 3 metri quadri, poi rifaccio lo zaino diligentemente, quando me lo rimetto in spalle mi vien quasi da piangere a pensare alla discesa, ma siamo uomini o caporali??? Forza!!

La cresta attrezzata è rognosa anche a scendere, faticosa e non banale, nei punti più esposti mi auto assicuro di nuovo, considerando anche da quante ore stiamo camminando, non si sa mai. Ci mettiamo un’oretta a scendere questo tratto, poi finalmente quando raggiungiamo il sentiero tiriamo un sospiro di sollievo! Una balma rocciosa con un fondo di erbetta verde ci ospita per un veloce pranzo, quindi riprendiamo la lunga discesa verso Saas Fee. Il sentiero però è bello e rende anche in discesa, e oserei dire quasi riposante, rispetto alla cresta, tanto che verso la fine quasi smaltisco la stanchezza e scendo accennando una corsetta.

Attraversiamo Saas Fee tintinnanti di moschettoni, tra i turisti giapponesi e gli snowboarders estivi, tra le orchestrine che suonano improbabili melodie nei ristoranti e signori anziani a spasso. Raggiungiamo il parcheggio, quale goduria cambiarsi, darsi una lavata, mettersi i sandali!!! Ora, vestiti da semplici turisti, ci dirigiamo verso una birrazza gelata, ce la meritiamo!

Sono stanco (e ci credo, dopo 2550 di discesa) ma non devastato, pensavo peggio, l’allenamento di una stagione intensissima di scialpinismo si fa sentire!

Il viaggio di ritorno verso casa richiede altre 4 ore buone, ma un’ottima ed abbondante cena nella quiete del mio giardino, innaffiata da una bottiglia di Fara DOC del ‘97 aperta per l’occasione mi ritempra le forze.

Un genepi finale mette il suggello a questo lungo week-end di alpinismo, al 20° quattromila, a questa grande montagna.

BERG HEIL, alla prossima.



12 luglio 2009



mercoledì 10 giugno 2009

Addio Tato...

Un'auto ti ha portato via la vita.

Ma resterai per sempre uno della famiglia, hai passato sei anni qui, ne hai viste tante, ma ne sei sempre uscito.

Stavolta non ti è andata bene :(

Eri come un fratellino per me, eri il MIO gatto.

Ricorderò sempre quando ti ho portato a casa quella domenica di luglio 2003 dalla Valle d'Aosta insieme alla tua sorellina..un viaggio infernale per il caldo sia per me che per voi..

E quando eri uscito dal cestino, nel fresco di casa, ti sei abbattuto sul pavimento per sentire un po di freddo...

Rimarrai il nostro gatto-orsetto, con quel codino che agitavi lo stesso, dopo che avevamo dovuto farti amputare la coda..

Eri bello proprio per questo, eri così buffo, particolare e speciale...



Addio.

domenica 7 giugno 2009

oggi avresti compiuto 71 anni.

buon compleanno papà, ovunque tu sia..

venerdì 24 aprile 2009

25 aprile











   









  Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna
sotto l'ombra di un bel fior.

E (Tutte) le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E (Tutte) le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano

morto per la libertà!» 




martedì 21 aprile 2009

13 anni di montagna.....

Sono passati ormai tre anni da quando ho scritto le seguenti righe… rappresentano un po’ uno sguardo indietro e la mia “filosofia” dell’andar per monti.. molti di voi le han già lette e forse le ricorderanno… per altri forse saranno una novità… le ripropongo oggi, visto che esattamente 13 anni fa cominciai “ufficialmente” la mia avventura montana.


 


Sono passati tre anni, e in questi tre anni ho salito altre montagne, percorso altri sentieri, esplorato altre valli, altri mondi. Vissuto altre avventure, in tutte le stagioni. Conosciuto persone speciali che mi han fatto amare ancora di più questo mondo e me l’han fatto vivere in maniera ancora più intima.


 


A queste persone, a quelle che han camminato con me, a quelle che continuano a farlo, agli amici con cui condivido queste emozioni, a chi mi ha trasmesso questa passione, a tutti quelli che sanno apprezzare ciò che “cerco” di esprimere con fotografie e racconti, dedico un abbraccio e queste righe, che, seppur scritte tempo fa, sono sempre attuali.






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E così sono ben dieci anni che vado in montagna..





Esattamente il 21 aprile 1996 iniziava la mia avventura per sentieri, colli, ghiacciai e vette.Nata un po' così, improvvisamente da un anno all'altro esplose in me la passione per la montagna.

Difficile dirne il motivo. O forse, in fondo, penso di poter sapere quale fu la molla che mi spinse verso questo mondo.ma la tengo nascosta.

Ricordo abbastanza bene quel 21 aprile di dieci anni fa. un tentativo di salita al Monte Corno, sopra Vallo, naufragato nel bosco impenetrabile, sconfitto dalla montagna e dal fisico, quello d'un 18enne del tutto fuori allenamento..

Devo ancora portarla a termine quella salita.Chissà magari rimarrà la mia Cima d'Entrelor come per Renato Chabod nel suo famoso libro.Ma dopo quella furono subito altre vette, prima nelle valli di Lanzo, prima in assoluto la Punta Lunelle, col corso di escursionismo del CAI, dove conobbi alcuni amici con cui, seppur raramente, vado ancora a fare qualche gita.E poi il giorno del 18esimo compleanno, la salita del Monte Soglio. che vedo tutti i giorni da casa..

Quanti ricordi di quella prima stagione in montagna, col Gran Paradiso, il primo 4000 salito il 19 agosto, nemmeno 4 mesi dopo quel fallimento al Monte Corno. ho bruciato davvero le tappe! Ne è passato davvero tanto di tempo, mi sembra ieri. Ma sono passati la bellezza di dieci anni, qualche centinaio di gite, qualche centinaia di migliaia di metri di dislivello sotto le mie ginocchia, che a dire il vero quei metri li sentono, eccome.

Ricordi indimenticabili, sicuramente. Ne ho a decine, che dico, centinaia. Specie dei primi anni, quando andavo in gita con mio papà, ci facevamo dei gitoni all'avventura che ora manco mi immaginerei di fare. Traversate di 12 ore, partendo al mattino presto ed arrivando al buio. come quel 7 novembre 96, quando partimmo dall'Alpe Cialma, sopra Coassolo, per salire alla Vaccarezza, e percorrere tutta la cresta spartiacque tra la valle dell'Orco e quella del Tesso-Malone integralmente, salendo tutte le vette, ammirando il mio primo mare di nubi, arrivando stanchi, pesti, nel buio della sera di novembre, ma felici a Forno Canavese.

Già, il 1996 fu memorabile. appena 23 gite, ma non immaginavo che era solo l'inizio.Ecco subito lo sci di fondo, e nasce un'altra passione.sempre con papà. E nel 97 quel corso di introduzione all'alpinismo, che lasciai perdere a metà per i modi discutibili con cui veniva portato avanti, precludendomi per diversi anni certi tipi di salite per via dello shock a posteriori dopo la Rocca Castello. Ma nello stesso anno, esattamente il 27 dicembre, ecco la mia primissima uscita di scialpinismo in assoluto, con dei materiali assolutamente inadatti e vecchi di trent'anni, al Turu, una montagna di nemmeno 1400 m dietro casa.

Ma è nel 1998 che comincio a sentire davvero mio quel mondo.Capanna Margherita, la Zumstein, la Ciamarella, il Rocciamelone, l'Emilius.. Una stagione incredibile, fatta di mazzi quadri, salite memorabili, disfatte altrettanto memorabili.. E il gennaio successivo comincio già, ufficialmente, l'avventura scialpinistica. Quando penso a quali gite mi sparavo all'epoca, praticamente non sapendo sciare, mi vien da mettere le mani nei capelli.

Difficile fare un bilancio di questi dieci anni.o sì, forse è facile, basta leggere i quaderni delle gite, pagine e pagine e pagine, ogni gita una relazione, per dieci anni. impressioni, momenti, emozioni, ricordi. è tutto scritto nero su bianco. oltre che, ovviamente, per gran parte nella mia testa.un bagaglio di inestimabile valore per me.

Sicuramente l'andare in montagna mi ha cambiato.l'altra sera mi chiedevo cosa sarei se non avessi scoperto questo mondo. chissà.. Forse sarei uno dei tanti che passano il sabato sera in discoteca fino all'alba, dormendo mezza domenica e annoiandosi a morte l'altra mezza. chissà. o forse sarei uno di quelli che passa tutta la domenica nella piazza del paese a cazzeggiare.o a giocare a pallone o a chissà che altro.Credo proprio di non avere rimpianti. penso che quello non sarebbe stato il mio mondo..

Il mio mondo è un altro, è quello delle valli, delle creste, delle vette e dei ghiacciai, delle albe dal rifugio, delle notti insonni passate in un gelido bivacco a 3000 metri, delle salite col vento che ti taglia il viso.Il mio mondo è quello del pendio immacolato tutto per noi, quello delle serate passate davanti al fuoco, a metà ottobre, a 2700 metri, sorseggiando genepi, cantando e fumando un'Havana. Il mio mondo è quello delle rinunce a pochi metri dalla vetta, delle salite a tutti i costi, delle pelli di foca che si staccano, il rampone che si slega, la macchina foto che non funziona per il freddo, dello stesso freddo che ti morde le mani e ti fa urlare tutte le peggio cose del mondo fino al "ma chi me l'ha fatto fare."

E' lo stesso della neve primaverile su cui sciare sembra danzare, quello della farina che si solleva al tuo passaggio, quello della neve crostosa da "una curva, un'imprecazione". quello dell'ultimo passo prima della vetta, del colle, di quando ti si spalanca la vista sulla valle opposta. quello delle gelide giornate di novembre quando ti sembra che tutto quel mondo sia solo per te.quello di quando, bagnato fradicio, spalanchi la porta del rifugio, ti trovi davanti al calore di una stufa e chiudi fuori il gelo e la tormenta.

Ne ho vissute di avventure, disfatte, successi inaspettati, conquiste sognate, studiate e programmate a tavolino per settimane, fallimenti, exploit da record man, emozioni, quante volte ho respirato l'aria dei quattromila, dei tremila, dei duemila, dei mille..

Ma ovviamente anche tante batoste.le battaglie con lo stomaco, coi crampi alle gambe.le odissee a quota 4000 piegato in due dalla nausea e dal mal di montagna, avanzando ormai per inerzia, esausto, senza forze, verso il rifugio, verso valle.

E le imprese solitarie. ne ho fatte tante.e col senno di poi, a volte ho anche rischiato, osato forse troppo. come quella solitaria in sci alla ovest della Punta Violetta. un giorno di aprile, in cui non c'era nessuno per chilometri. o il Morion, il Nessun nelle mie valli di Lanzo, tutte quelle vette raggiunte da solo, in autunno, dodici ore senza incontrare anima viva. incosciente. probabilmente si. Ma se le facevo, e le faccio ancora, seppur molto meno, queste sciocchezze, forse è perché; c'è qualcosa dentro che mi spinge a farle.. una salita in solitaria, una scialpinistica in solitaria, hanno un qualcosa di diverso. Ti senti a tu per tu con la montagna, con la natura, con te stesso.

E coi tuoi limiti. Impari a conoscerli, a sapere fin dove puoi spingerti, impari a porti in rapporto con la montagna in una maniera più intima, forse anche maniacale, ma imparando anche ad ascoltare te stesso e anche quelle rocce inanimate, quei pascoli, quei cieli blu, quel vento che ti sferza la faccia e ti gela.

Che dire? Contento e felicissimo di farne parte, di quel mondo, di viverlo ogni domenica, ogni volta che posso, che sento il richiamo. E felice anche di sapere chi ringraziare per avermi in qualche modo avvicinato, e seguito nei primi anni, finchè ha potuto, nelle avventure lungo i sentieri di queste valli.. Mio papà. E quante cose avrei da raccontargli, di questi ultimi anni, di quante salite, albe e tramonti che comunque sono sicuro avrà seguito e continuerà a salire di lassù..

Eh sì, dieci anni sono passati, e ben di più verranno, spero, a vedermi salire su e giù per le montagne, vagabondare per sentieri, emozionarmi di fronte al primo raggio di sole da una vetta o all'ultimo che sparisce dietro quella cresta.

Perché: è la montagna il mio mondo.


Villanova C.se, aprile 2006




venerdì 10 aprile 2009

...

Un piccolo pensiero per le vittime del terremoto in Abruzzo.



 

lunedì 30 marzo 2009

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.


Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.


Arthur Schopenhauer

venerdì 20 marzo 2009

così è la vita

Ieri ricordavo mio papà, oggi voglio salutare uno dei suoi migliori amici, che si è spento ieri pomeriggio.


Un altro piccolo pezzo del mondo legato a papà che se ne va, un amico di famiglia che sale in Cielo.


Ciao Massimo, ora lassù ritroverai l'amico Vittorino, per fare i mattacchioni come un tempo.


Il tempo passa e le persone pure, ma i ricordi restano.


Così è la vita.


;)


 

giovedì 19 marzo 2009

Festa del papà

Fra un paio di mesi saranno quasi sei anni che te ne sei andato, ma i ricordi son sempre vividi, ed a volte ritornano prepotentemente.


 


Vorrei tanto poterti raccontare tutto ciò che ho fatto e mi è successo in questi sei anni…


 


So che in qualche modo “ci sei”, e quindi mi hai sempre seguito e continui a farlo da lassù, ma cosa non darei per poterti abbracciare.


 


Buona festa papà, ovunque tu sia.



 



mercoledì 25 febbraio 2009




Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.


 

domenica 15 febbraio 2009

Time

Ticking away the moments that make up a dull day
You fritter and waste the hours in an off hand way
Kicking around on a piece of ground in your home town
Waiting for someone or something to show you the way

Tired of lying in the sunshine, staying home to watch the rain
You are young and life is long and there is time to kill today
And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun

And you run and you run to catch up with the sun, but it's sinking
And racing around to come up behind you again
The sun is the same in the relative way, but you're older
Shorter of breath and one day closer to death

Every year is getting shorter, never seem to find the time
Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet desperation is the English way
The time is gone, the song is over, thought I'd something more to say


Home, home again
I like to be here when I can
When I come home cold and tired
It's good to warm my bones beside the fire
Far away across the field
The tolling of the iron bell
Calls the faithful to their knees
To hear the softly spoken magic spells

*******************************************************************

Sono spesso portato a pensare che il tempo scorre sempre troppo maledettamente veloce.

Troppo veloce.

E tu non riesci a stargli dietro. Non mi è mai piaciuta questa sensazione.

Quando si è piccoli non ce ne si rende conto. Poi ogni anno che passa, man mano che diventi adulto, te ne accorgi. Scorre sempre più veloce.

Sfugge via senza che lo si possa trattenere un secondo di più.

Magari vorresti trattenerlo, provi ad afferrarlo, ma lui scivola via, inesorabilmente, senza guardare in faccia a niente e nessuno.

Scorre, scorre, scorre...come un fiume che dalla montagna va verso il mare. Scorre, scorre..

Time pass, river roll.



martedì 10 febbraio 2009

riflessioni

queste vicende "umane" mi fanno tornare indietro a quel che ho vissuto io e la mia famiglia qualche anno fa, e come me e la mia famiglia, tante, tante, tante altre persone vivono queste tragedie nel silenzio.


ho letto e sentito in sti giorni tante frasi a dir poco agghiaccianti..

molta gente parla senza sapere cosa significa vivere quello che ha vissuto il padre di questa ragazza. Io l'ho vissuto sulla pelle vedere un proprio caro spegnersi e ridursi ad un vegetale, grazie al cielo (lo dico senza vergogna) ...è durato poco, 6-7 mesi e non 17 anni, ma è stato terribile e devastante, è stato il periodo più orrendo della mia vita, assistere impotenti senza poter fare nulla se non cercare di alleviare il più possibile il suo dolore a suon di morfina.

Non dimenticherò MAI gli occhi di mio padre che ci implorava di aiutarlo ad andare oltre. MAI. Ma chi non vive queste esperienze devastanti forse non può capire. è stato quasi 6 anni fa ma lo ricorderò per sempre.

Che questa ragazza riposi in pace e lascino in pace anche la sua famiglia.

Mi sembra che abbiano sofferto già tanto.


E chi ha detto, e continua a dire certe cose, rifletta, prima di parlare.


Ma forse la mia è una speranza vana.


Un'utopia. Una pura, sciocca, ingenua utopia.

martedì 3 febbraio 2009

Pillola azzurra: fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai; pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio.



 

venerdì 30 gennaio 2009

"Ho molto tentato e molto fallito. Non importa, tenterò di nuovo e fallirò ancora. ma fallirò meglio"


Samuel Beckett

 


mercoledì 28 gennaio 2009

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue

Il mio pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare


Ligabue