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sabato 18 settembre 2010

Sulle strade dell'est - parte sesta


18 agosto – mare verso Nord
 
Giornata di mare, anche se travagliata per la ricerca di una caletta, tra vecchie basi militari jugoslave, moli privati, scogli taglienti come lame.. ma alla fine troviamo il nostro posto. E la sera  ci aspetterà una fantastica grigliata di pesce fresco, comprato alle 6.30 del mattino.. 5 kg di sarde e pesci tipo branzino, cucinati in modo egregio (parole dei commensali) dal sottoscritto.. e vinello bianco a volontà! Gran serata..
19 agosto – Grotta Manita Peć – Zadar
 
Siamo giunti all’ultimo giorno qui a Starigrad. Sfrutto il terzo ingresso per il parco per andare a visitare la grotta di Manita Pèc. Mentre altri vanno a fare una via lunga e qualcun altro solo a fare qualche monotiro, io ed altri andiamo su con calma. Alle 10 partiamo per raggiungere la grotta. Sono 500 m di dislivello, da percorrere nel canyon di Velika Paklenica. Finchè si sta all’ombra non fa eccessivamente caldo, ma appena si lascia il fondo del canyon e si comincia a salire, complice la vegetazione più rada, c’è letteralmente da schiattare di caldo.
 
Credo di non aver mai avuto così tanto caldo a camminare, e sono solo le 10 del mattino. La salita è davvero dura per il clima torrido, ogni tanto un po’ di brezza mitiga la fatica, regalando sensazione di fresco siccome siamo sudati marci.. arriviamo quindi finalmente all’ingresso della grotta, a 570 m di quota, preceduto da un belvedere sul selvaggio canyon.
 
La visita della grotta è piuttosto breve (20 min) e francamente non so se vale la pena vista la fatica fatta per salire fino a qui, ma l’interno, con una volta alta 70 metri e piena di stalattiti, stalagmiti e altre concrezioni calcaree è molto bello, e soprattutto fa fresco…
 
Uscire è uno shock non da poco, si passa da 15° a 40° circa…ma presto, ahimè, ci si riabitua, ed avendo pure finito l’acqua, scendiamo molto velocemente, quasi di corsa. Raggiungiamo di nuovo l’ombra e quindi la fontanella, l’unica che abbiamo visto, nel parco, dove posso dissetarmi. Rientriamo in appartamento, dopo pranzo, nel tardo pomeriggio, partiamo per Zara, dove ci riuniremo la sera.
 
Alcuni vanno al mare, noi andiamo direttamente a Zara/Zadar. Parcheggiamo nei pressi del porto-canale. Entriamo nella parte vecchia della città, cinta dalle mura costruite dai Veneziani, e ne percorriamo sia la via principale che qualche vicolo caratteristico. Sinceramente non mi entusiasma, forse c’è troppa discontinuità tra vecchio e nuovo, mi era piaciuta molto di più Dubrovnik, probabilmente anche per le dimensioni più contenute della città.
 
Mentre il sole pian piano va giù ci portiamo sul molo dove sono stati costruiti un orologio solare, costituito da celle fotovoltaiche che lo fanno muovere, ed il famoso “organo marino” inaugurato nel 2005. E’ costituito da 35 canne di diversa lunghezza, dove l’acqua del mare, spinta dalle onde, entra e produce diversi tipi di suoni. E’ forse diventata l’attrazione principale di Zara, infatti qua c’è una quantità di gente incredibile..
 
Però è suggestivo con la luce del tardo pomeriggio, ci sono torme di ragazzine che si tuffano dal molo, e il quadretto, con il sole radente, è assai pittoresco.
 
Dal molo assistiamo ad un infuocato e splendido tramonto, mentre gli ultimi raggi indorano la chiesa di San Donato e la palla gialla del sole tramonta dietro le isole.
 
Verso le 20.30 siamo tutti riuniti, e si va per “l’ultima cena” in terra croata, rigorosamente a base di pesce… salutiamo Zara verso le 23, rientrando a Starigrad, il giorno dopo rientreremo in Italia.
 
 
20 agosto – Zadar – Rivarolo C.se
 
Lasciamo Starigrad alle 9.30 del mattino, dopo adeguata spesa di vini, e ci immettiamo in autostrada. La scelta di partire il venerdì è azzeccatissima, c’è poco traffico, troviamo solo un po’ di coda alla frontiera con la Slovenia.
 
Questa volta non ci fregano, e non prendiamo l’autostrada ma la statale. Ci fermeremo per un ottimo pranzo a Kozina, alla kostilna Manhic, che produce anche ottima birra artigianale. Quindi altri centinaia e centinaia di km di autostrada, da Trieste a Rivarolo, fino a casa, che raggiungo alle 21.
 
Che dire, 3500 km sono alle spalle. 11 giorni per le strade dell’est, tra paesi, genti, e culture diverse, undici giorni tra le montagne del Friuli, le distese di sassi della Croazia, le pareti di Paklenica, i boschi e i fiumi della Bosnia, le immagini indelebili di Sarajevo, il mare limpido della Dalmazia. Sicuramente è stata una bella vacanza, non solo di “divertimento” ma anche di accrescimento culturale, toccando quasi con mano la difficile storia di un paese che non c’è più se non nei vecchi libri di geografia, la ex-Juogoslavia.
 
Un sentito grazie ai compagni di viaggio & avventura, alla prossima!
 
“In un posto insolito, in un'ora insolita, anche il discorso diventa insolito, come in un sogno.”
 
Da I racconti di Sarajevo, di Ivo Andrić

Foto Manita Pèc: http://www.roby4061.it/2005/photobook/2010/manita.htm

Foto Zara: http://www.roby4061.it/2005/photobook/2010/zadar.htm



FINE REPORTAGE "SULLE STRADE DELL'EST"

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