Statistiche

sabato 16 dicembre 2006

la lotta con l'alpe

Un noto alpinista del secolo scorso, Guido Rey, era affezionato al termine "lotta con l'alpe" riguardo all'epopea delle grandi ascensioni sulle Alpi... A pensarci bene, quella di oggi, per noi, è stata una lotta con l'alpe...

Non sempre una salita, una gita, può andare bene.. a volte capita di tornare bastonati dalla montagna... perchè, dopotutto, noi siamo suoi ospiti, e dobbiamo sottostare alle sue regole... La nostra gita di oggi, era in valle d'Ayas, Punta Valnera... una bella gita d'ambiente, siamo saliti per un intricato bosco prima, poi per pendii, vallette, dossi, laghetti gelati, sempre nel silenzio e nella solitudine totale... La fatica è stata tanta, ma è stato bello dover tracciare nella neve a tratti farinosa, a tratti crostosa, per 950 metri di dislivello. E' stato bello, come sempre, lasciare la propria traccia sulla neve vergine, studiare la via migliore, radiografare i pendii per trovare la linea ideale di salita.

Siamo arrivati in punta a questa montagna da soli, e nessun'altro era nel vallone. Solo su una lontana montagna di fronte c'erano segni di vita.

Lotta con l'alpe, dicevo.

Montagna che bastona, dicevo...

Dopo che si è saliti, bisogna anche scendere di solito. E la discesa con gli sci, a volte è divertimento, leggiadria, tecnica, movimenti armoniosi, godimento.

A volte no.

Oggi era una volta no...

La nostra discesa si è trasformata nella lotta con l'Alpe tanto cara a Guido Rey.

A parte la prima curva dopo il colletto, non mi sono più osato farne altre vista l'orrenda crosta non portante.

Siamo scesi tutti a traversi e punti e virgola (perdonate il inguaggio tencico).

A parte qualche breve tratto farinoso che permetteva qualche serpentina brevissima, per il resto tutta crosta più o meno difficile da rompere a quasi tutte le esposizioni (e si toccava pure qualche pietra nonostante l'innevamento apparentemente sufficiente). Ci tocca pure spingere nel pianoro dei laghi, dopo abiamo trovato l'unico pendio di farina decente di tutta la gita (tra l'altro esposto ad est) .

I nostri sogni di una bella discesa maturata durante la salita si sono dissolti praticamente subito...

Ma doveva ancora venire la ciliegina sulla torta. Dai 2100 metri di quota  in giù la neve era completamente marcia. Cioè, siamo a 2000 e passa metri, a metà dicembre, e trovi la neve che troveresti alla stessa quota a giugno.

Nel bosco la gita si è trasformata da scialpinismo in pinismo estremo. E' stata una lotta con la neve, i cespugli di rododendri, i rami e le pietre. Era da molto tempo che non soffrivo così tanto durante una discesa in sci..

Arrivare sulla stradina è stata una liberazione. E da qui relativamente in breve tempo all'auto e quindi alla salvezza.

Sinceramente una delle peggiori discese che ho mai fatto, il festival dell'orrore di tutte le possibili peggiori nevi.

Ma anche se non ci siamo affatto divertiti in discesa, è stato comunque un sollievo condividere questa lotta impari con dei cari amici, salvando comunque anche in una giornata come questa i bei momenti, come quelli di una salita solitaria, noi tre e nessun'altra anima viva in quel vallone.

A volte si viene bastonati dalla montagna, questa è una di quelle volte. E ancora una volta, le bastonate alla fine si sono disciolte nei ricordi, tra una buona birra e quattro risate coi compagni di disavventura.



Enjoy the silence.

7 commenti:

  1. Il "pinismo estremo" è un neologismo fantastico :D


    Bye Misty

    RispondiElimina
  2. non è mio... lo ricordo in una relazione su gulliver di qualche anno fa... e mi piacre rispolverarlo in occasioni come questa.. e ora, magari, visto che sono 18 ore e mezza che sono in piedi, potrei anche andare a dormire... sono a pezzi. bye bye

    RispondiElimina
  3. Bella descrizione. Rende bene l'idea della fatica che avete fatto. A me, che sono così pigra mi fa venir voglia di mangiare la polenta..anche se sono le tre del pomeriggio.

    Ciao

    RispondiElimina
  4. grazie mpix.. fatica sì, tanta in effetti... ho ancora male ai polpaccetti adesso.. polenta? mmmhh, magari alla valdostana.. sono le 16.45 ma non mi tirerei indietro se me la offrissero... cmq la fatica c'è stata, ma i panorami che abbiamo visto, forse, in fin dei conti la ripagano: http://www.roby4061.it/photobook/valnera.htm

    RispondiElimina
  5. "ma i panorami che abbiamo visto, forse, in fin dei conti la ripagano"


    E' per questo che ne vale e ne varrà sempre la pena :)


    Misty

    RispondiElimina
  6. Splendidi! E' così quando fai qualcosa che ti piace. Anche per me è lo stesso.

    RispondiElimina
  7. sicuramente... non sai quante volte mi chiedo "ma chi me l'ha fatto fare?", ma quasi sempre la fatica viene ripagata da ciò che vedi, che senti e che ascolti lassù.

    RispondiElimina