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domenica 29 giugno 2008

momenti d'alpinismo

Finalmente, questo week-end, la prima alpinistica della stagione..

il tempo ci ha graziati, per fortuna..

due immagini di anticipo, nei prossimi giorni metterò giù qualche riga e sistemerò le foto..



Tramonto al bivacco Blais 2912 m



Sul filo di cresta



Questa mattina, alle 9.30, io in vetta al Monte Niblè 3365 m (valle di Susa)

venerdì 27 giugno 2008

sei anni fa..



mi è venuto in mente che oggi sono sei anni da quella maledetta sera del 2002....

quando, tornando a casa da Rivarolo, a pochi km da casa, un ragazzetto usciva da una strada laterale e mi cilindrava in pieno sul fianco sinistro.. perdevo il controllo della mia 600 che non rispondeva più ai comandi e mi schiantavo contro una scarpata...

ricordo che scesi, sanguinante, incazzato come una furia, insultando e bestemmiando, se avessi avuto la forza l'avrei strozzato... finito anche lui fuori strada ma senza un graffio, lui sotto shock nemmeno in grado di chiamare i soccorsi, io furibondo...

mi dissero che l'essere incazzato mi salvò la vita, se fossi svenuto forse sarei morto dissanguato a causa di tutte le ferite al volto...

fui fortunato e sfortunato allo stesso tempo...non andavo forte... ma l'urto laterale ruppe il meccanismo della cintura di sicurezza, che mi tenne quindi solo per non farmi uscire fuori dall'abitacolo, ma non abbastanza e picchiai violentemente il visto sul piantone dello sterzo...

che botta.. la ricordo con terrore ancora oggi, a volte mi ricapita di vedere quei fari a sinistra e quel rumore raccapricciante delle lamiere contorte...

a volte mi chiedo se fossi passato un centesimo di secondo prima o dopo come sarebbe andata...

la vita non si fa coi se e coi ma... ma ti vien da pensare, a volte, come sarebbe andata SE....

non sono mai andato così vicino alla morte come quel giorno... in un periodo già di forte stress psico-fisico per me e i miei famigliari... mio papà cominciava a stare male, mio zio morì due settimane dopo della stessa malattia, in Guatemala...

cominciava uno dei periodi più difficili della mia vita, l'incidente mi diede un grosso colpo psichico... oltre che fisico... sei giorni rimasi in ospedale, tra la ricostruzione del naso ed altre cose... non mi reggevo in piedi per tutto il sangue che avevo perso, in vita mia non ero mai svenuto, in quella settimana persi i sensi una decina di volte, appena mi mettevo seduto sul letto...

col senno di poi, passati tutti questi anni, penso che in fondo sono stato fortunato, molto fortunato... i segni li porto ancora, lievi grazie al Cielo, e li porterò sempre... per pochi decimi di millimetro non persi la vista da un'occhio...

Sì, mi andò bene... decisamente bene... ogni tanto mi riaffiorano quei ricordi... che non fanno altro che farmi attaccare ancora di più alla Vita, che tengo ben salda tra le mani.

Ma............ se........

No, niente se e niente ma...

Ora sono qui.. continuo ad andare per monti, a scrivere, a vivere... e questo è bello, bellissimo.

Non so perchè mi è venuta voglia di scrivere queste righe... ma ne sentivo il bisogno, essendo riaffiorato il ricordo di quella notte..

Que viva la Vida.




giovedì 26 giugno 2008

coma....

Caldazza immonda... la mia camera si è arroventata nel giro di pochi giorni.....


NON HO CHIUSO OCCHIO fino alle 2....


Avevo quasi 25° in camera, per me una temperatura già insopportabile...


Ho dormito si e no 4 ore...



Stanotte devo correre ai ripari, o dormo in tavernetta o fuori sul balcone...


Che, almeno, fuori in giardino la sera da me c'è un bel fresco...


 


 


 


 


 


 

giovedì 19 giugno 2008

Stupenda.

See the stone set in your eyes
See the thorn twist in your side
I wait for you

Sleight of hand and twist of fate
On a bed of nails she makes me wait
And I wait without you

With or without you
With or without you

Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
And I'm waiting for you

With or without you
With or without you
I can't live
With or without you

And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away

My hands are tied
My body bruised, she's got me with
Nothing to win and
Nothing left to lose

And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away

With or without you
With or without you
I can't live
With or without you

Oh...oh...oh...

With or without you
With or without you
I can't live
With or without you
With or without you


 


martedì 17 giugno 2008

Sergent Magiù..te ghe sei rivà a baita..



Gravissima perdita.

Da tempo malato, si è spento l'altra sera Mario Rigoni Stern.

Il Sergente nella neve. Ho letto molti suoi libri, uno lo sto leggendo ora.

Autore a me molto caro, ma fino allo scorso anno avevo letto solo "il Sergente".

Poi una persona particolare mi ha fatto un regalo particolare... "Aspettando l'alba e altri racconti"

E l' l'ho riscoperto. E ne approfitto per dire grazie a quella persona.

E ho rispolverato i suoi libri, ne ho divorato le pagine, riconoscendo nei suoi scritti un amore per la natura e la montagna che mi era ed è famigliare. Ho rivisto scene, parole, eventi.

Mi son ricordato di quanto piacesse a mio papà.

Ho imparato molto dai suoi libri, è diventato un maestro di vita, un maestro di storie.

Ricorderò sempre quella sera che abbiamo provato a cercare la sua casa, persi nel dedalo di stradine di Asiago, per stringergli la mano, per portargli un saluto da questa terra Canavesana che lui conosceva bene.

Riporto qui quelle righe, come ultimo saluto ad un Grande. Ho la pelle d'oca e un piccolo groppo in gola mentre scrivo queste parole.

Grazie Mario.

Ci mancherai.





La seguiamo inoltrandoci nel bosco, e prendendo qualche scorciatoia, uscendo sui prati della Busa Verle ormai in ombra, e con temperatura sempre più bassa. Soli coi nostri pensieri e le nostre emozioni, raggiungiamo il forte, e quindi la macchina. Ci cambiamo velocemente, poi via in macchina e riscaldamento a palla. Ci dirigiamo verso la terra veneta, lungo la strada i miei occhi si incrociano velocemente con quelli di un tenero capriolo, e giungiamo ad Asiago con un tramonto da favola sull’altopiano. Volevamo cercare la casa di Rigoni Stern, per portargli un saluto, ma non ci riusciamo. Diventa presto buio, e non capiamo la logica delle vie del capoluogo.. Rinunciamo, anche perché sinceramente non ci entusiasmava l’idea di piombargli in casa a sorpresa, e riprendiamo la via del ritorno, con le luci del tramonto che si spengono, e le stelle che si accendono fredde, a milioni, in cielo.


Il viaggio di ritorno non è lungo, il calore della macchina aumenta il senso di stanchezza, ci dirigiamo verso una calda doccia ed un’abbondante cena, preludio ad un sonno ristoratore, popolato anche questa volta da sensazioni e ricordi di questa giornata in cui abbiamo “vagato su e giù per gli altipiani”, respirando l’odore dei mughi, lasciandoci accarezzare violentemente dal vento del nord, lasciando parlare il nostro mondo, dando ascolto ad emozioni con e senza parole, ammirando un tramonto sull’Altopiano, lo stesso tramonto che magari nello stesso istante, da una finestra di una camera scaldata dal fuoco crepitante di un camino osservava il nostro Mario, lo stesso tramonto che magari sognava anche lui quando là sul Don, si sentì chiedere “Sergent magiù, ghe rivarem a baita?”.



Tramonto su Asiago. 10 novembre 2007


 


Te ghe sei rivà Mario, te ghe sei rivà...





sabato 14 giugno 2008

Il mio primo fulmine...

la mia prima fotografia digitale ad un fulmine..

presa per caso..

infatti è una mezza schifezza..


giovedì 12 giugno 2008

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni e la presente
e viva, e il suon di lei: Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

martedì 10 giugno 2008

Blowin' in the wind

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?

The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?

The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?

The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.


lunedì 9 giugno 2008

Bau!



Ecco le due piccole pesti che ci fanno compagnia da un mese e mezzo...Dopo la scomparsa di Jack nel 2006 e di Sally nel dicembre 2007, avevamo bisogno di nuovi amici a quattrozampe..

Ecco quindi Mila e Dora..

Bau!

sabato 7 giugno 2008

Buon compleanno

Oggi avresti compiuto 70 anni.

Buon compleanno Pà, ovunque Tu sia.



Pan De Sucre 3208 m, Queyras, 1998

giovedì 5 giugno 2008

Nel regno dei Fanes

Nota del giorno dopo..

Col senno di poi, rifletto su come abbia “snobbato” per anni le Dolomiti ed in genere le montagne ad est del Monte Rosa. E’ un altro mondo. Mi consideravo un “occidentalista”, ero convinto che le mie fossero le montagne più belle del mondo. In un certo senso, forse, lo sono. Del Mio Mondo forse sì, perché del resto è tra queste valli strette, aspre, chiuse che è nato il mio amore per la montagna. Anzi, la Montagna.
Ma mi è spalancata di fronte agli occhi l’altra faccia di quel mondo, ed ora che l’ho vissuto, e lo vivo, so già di non poterne più fare a meno. Ad uno come me, che ama la montagna, non poteva non fare nessun effetto un tale Paradiso. Ho scoperto un altro Regno, del resto questa è stata la mia prima, vera escursione in Dolomiti: questa valle, questa montagna, il Monte Sella di Fanes mi è entrato subito nel cuore. E non ne uscirà più.



Wish you were here

Siamo solo due anime perdute che nuotano in una boccia per pesci
Anno dopo anno
Correndo sullo stesso vecchio terreno.
Cosa abbiamo trovato?
Le stesse vecchie paure