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martedì 21 giugno 2011

Solitudini d'estate alla Cima Giardonera


Una giornata da cartolina nelle valli di Lanzo, di quelle assai rare in estate… era da tempo che miravo a questa cima, e quando parto alle 7.20 dal parcheggio di Vonzo, sono determinato a raggiungere la vetta.
 
Arrivo ai Chiappili, da qui il sentierino non sempre evidente, si alza ripido tra i prati, per poi entrare nel bosco ed uscirne sulla strada che porta nel Vallone di Vassola. Il segnavia per il colle della Forca non si vede perché è nascosto dalle piante.. è ora di sfoderare la roncola.. Faccio pulizia, e mentre salgo per il sentiero non sempre evidente, continuo a tagliare rami e arbusti, rendendo il percorso più agevole.
 
Ero salito di qui 12 anni fa e non ricordavo questa giungla.. è un peccato, perché questa zona meriterebbe essere più frequentata.
 
Quando arrivo sul Testarebbo, curioso testone roccioso, sono stanco, salire sfrondando rami mi ha un po’ sfiancato. Mi riposo, guardo la luna che si adagia sulla Leitosa, e riparto. Proseguo per la dorsale, cercando qua e là vecchi segni sbiaditi. Integro gli ometti esistenti, il sentiero ora prosegue a mezzacosta molto evidente, attraverso un pascolo dove parecchie vacche mi guardano incuriosite. Raggiungo l’Alpe Cialma, posta come un balcone sulla val Grande.
 
Il sentiero è sempre più evidente, raggiungo l’alpe Gias di Lee. Non c’è nessuno in giro. Oltre i 2100 m di quota fa la sua comparsa il ghiaccio.. in effetti l’aria oggi è fredda.
 
Costeggio il laghetto che da il nome all’alpeggio, intercettando un vecchio sentiero. Mentre salgo costruisco ometti di pietra, il cammino si fa più faticoso. Tocco alcune vecchie baite, a tratti il sentiero è addirittura lastricato, testimonianza dell’importanza di questo valico tanti anni fa. Soltanto negli ultimi metri, la traccia si perde in una caotica pietraia, ma poi raggiungo il colle di Nora 2527 m, sovrastato da uno splendido monolite di gneiss.
 
La vetta è a portata di mano. Proseguo verso ovest, sul versante di Locana, seguendo un sentierino a tratti molto evidente. La salita si fa sempre più faticosa, risalgo il ripido versante erboso fino a sbucare in cresta. Con sommo stupore, più in basso di me, vedo due “pellegrini”.. scambio di informazioni e consigli, loro arrivano dal vallone di Vassola.. mai, sinceramente, avrei immaginato di trovare gente su di qui.
 
Proseguo la mia salita solitaria, la cresta si fa comoda ed ampia, e raggiungo la vetta senza problemi. Sono stanco, dopotutto sono quasi 1600 m di dislivello, e sono salito lavorando di roncola e costruendo ometti….
 
La guida CAI-TCI scrive che la vera cima è il torrione più ad ovest (quotato 2874 m), in realtà a me sembra alto esattamente come la cima dove mi trovo ora.. ma poco importa, questa è la vetta ufficiale della Cima Giardonera, e sono quassù in totale solitudine. Il panorama è impagabile, e col binocolo vedo casa mia. Il Gran Paradiso di fronte a me, mi fa pensare ad una giornata di 9 mesi fa, all’ombra dei suoi ghiacciai, in cui è cambiata la mia vita…
 
La sosta in vetta è lunga e piacevole, poi è ora di scendere. Costruisco ometti ancora in discesa, rapidamente raggiungo il colle di Nora ed il Gias di Lee. Dal fresco della vetta, la temperatura aumenta man mano che scendo di quota. Non incontro anima viva, prima dell’Alpe Cialma decido di proseguire per il sentiero a mezzacosta che dovrebbe portarmi nella conca del Ciavanis, a giudicare dalla cartina IGM che ho dietro.

E così è. Percorso panoramicissimo, ed eccomi sopra il Ciavanis. Raggiungo la strada sterrata, e mi aspetta la lunga discesa su di essa. Arrivo a Vonzo 9 ore dopo essere partito, coi piedi fumanti.
 
Anche questa è andata. Un altro tassello del progetto di salire tutte le vette, principali e secondarie, della catena spartiacque val Grande di Lanzo-Valle dell’Orco è stato aggiunto. Grande soddisfazione per una gita grandiosa, in ambiente a tratti selvaggio, solitario, tra vecchi sentieri ed alpeggi in abbandono, forse segni di un mondo che va scomparendo, ma che è la storia di queste valli, e di questi percorsi così lontani, per fortuna, dai flussi del turismo di massa.
 
Se si cerca la wilderness è qui, che bisogna venire.

 







La Luna si adagia sulla Leitosa



Gias di Lee



Ghiaccio d'estate



Il fantastico monolito del colle di Nora



vetta



autoscatto



La fedele guida



In cresta



Genziane



Vecchi sentieri



Fioriture



Fontana



Uia di Bellavarda

giovedì 16 giugno 2011

la forza della vita

in questa betullina nata in una piccolissima fessura di un grosso macigno di gneiss.

vivrà? non vivrà?

non si sa. ma è incredibile come la natura, e la vita, cerchi ogni appiglio per essere tale.