"Dove fiorisce il
rosmarino c'e' una fontana scura
dove cammina il mio
destino c'e' un filo di paura
qual'è la direzione
nessuno me lo imparò
qual'è il mio vero nome
ancora non lo so"
Ed eccomi a 35 anni, nel
"mezzo del cammin di nostra vita" di Dante. E le parole di
Faber che ho citato riassumono bene, forse, i miei 35 anni.
In una così lunga fetta
di vita, di cose ne accadono molte, belle o brutte, molte persone
passano, molte rimangono, alcune sono solo delle meteore, di quasi
tutte serbi un ricordo. Così come di molti giorni ricordi qualcosa,
che fossero a scuola, a casa nell'infanzia, in montagna, sul
lavoro...
Una vita è fatta di
centinaia di migliaia di episodi, di milioni di secondi e di minuti,
dei quali, alla fine, solo di alcuni riesci a mantenere un ricordo.
Quando ci si guarda
indietro spesso si rischia di cadere nei rimpianti di ciò che si
poteva fare e non si è fatto, è umanamente normale che sia così.
Ma allo stesso modo è facile vedere, nella strade o nelle strade
percorse, qualcosa di buono.
Magari non la strada
giusta, ma comunque una buona strada.
Negli ultimi tre anni, ma
soprattutto negli ultimi due, molto è cambiato nella mia vita. Anche
solo due anni fa non sapevo che cosa avrei fatto a 35 anni.... ho
fatto delle scelte difficili, forse coraggiose.
"Abbandonare" un
lavoro che facevo da dieci anni per fare altro, un po' per necessità,
un po' per desiderio di "scappare" (come in Mediterraneo di
G. Salvatores) da un mondo che non sentivo più mio. E' stata una
decisione difficile, forse coraggiosa, che ha avuto un percorso ed un
seguito a tratti travagliato.
E ora che, dopo averla
frequentata per "svago" per molti e molti anni, in montagna
ci sono finito a lavorare, non ho rimpianti di ciò che ho
"abbandonato".
Ho scelto un'altra strada.
So di avere al mio fianco una donna che mi ama, una famiglia che mi
appoggia, gli amici che fanno il tifo per me.
Non tornerò indietro su
strade che ho abbandonato. Magari ne prenderò altre, che porteranno
in altre direzioni, chi lo sa. 35 anni sono alle spalle, spero di
averne ancora davanti altrettanti, anche se i tempi in cui viviamo
non sono dei migliori. Ma l'importante è cercare sempre di
ritagliarsi il proprio angolino di mondo.
E di continuare il proprio percorso di vita, cercando di dare il massimo, sia per sè stessi, che per le persone che ci stanno vicino.
"dove cammina il mio
destino c'e' un filo di paura" è normale che sia così. Non
saremmo degli esseri viventi senza il senso della paura. Sarei un
bugiardo se dicessi che non ho avuto paura nel fare le scelte degli
ultimi anni.
Quel filo di paura forse
ci sarà sempre, cammina pari passo al coraggio che mi manda avanti
sulla "Strada" che ora sto percorrendo.
Dove porterà? Non posso
dirlo ora, "qual è la direzione nessuno me lo imparò". Ma
so che proseguirò ancora per un po' tempo su questa, e se la
cambierò, l'importante è continuare a tenere per mano chi mi ha
accompagnato finora.
E mentre camminerò, ogni
tanto lancerò uno sguardo ed un pensiero al Cielo, sapendo che tra
le stelle c'è un padre che non perde mai d'occhio suo figlio.
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