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sabato 9 febbraio 2013

la mia versione sul "triste caso dei cani del Moncenisio"

Ho letto con stupore e rammarico l'articolo di SOS GAIA sull'allevamento e scuola sleddog del Moncenisio che da qualche settimana è salito agli onori della cronaca.

Avendo vissuto quella realtà, conoscendo l'allevamento ed i proprietari, posso affermare senza dubbio che l'articolo è un'accozzaglia di affermazioni senza senso, scritto da chi non conosce nè lo sleddog nè le razze di cani da slitta.
Innanzitutto, per quanto riguarda le catene, il canile è in territorio francese e soggetto alle normative di tale nazione, secondo le quali sono perfettamente in regola.

I cani a pelo corto sono di razza Hound, incrocio tra siberian husky, lupo alaskano e levriero, quindi un cane di razza nordica selezionato appositamente per gare di sleddog e molto diffuso anche nei paesi del nord. Per ovviare all'eventuale "minor resistenza al freddo" tale razza ha un'alimentazione particolare atta a compensare la minor massa grassa rispetto ad un siberian husky o ad un alaskan husky. Proprio in questi giorni, in territorio francese, si è svolta un'importante gara internazionale di sleddog. La maggior parte delle mute erano composte da Hound.


E i cani che la compongono, così come i mushers, hanno sempre dormito all'aperto, con qualsiasi temperatura, anche sotto i -20°, senza alcun problema nè "blitz" da parte di "animalisti". E' questa la vita dello sleddog, è fatta di cani, neve, gelo, freddo, vento, a volte anche fatica, che uomini e cani condividono in pieno.
Tutti i cani dell'allevamento sono seguiti dal punto di vista sanitario e sono tutti nutriti a dovere, e posso confermarlo visto che l'ho fatto anche io per due mesi, ed in pieno inverno. Quando, per essere precisi, l'unica sofferenza visibile semmai era la mia, che sicuramente sono meno adatto a vivere ai climi freddi rispetto ad un cane di razza nordica.

Ogni cane ha la sua cuccia, e non è vero che hanno le catene così corte che non arrivano al proprio riparo, perchè è premura sia dei proprietari che dei volontari che a vario titolo danno il loro contributo, seguirli e controllare che sia tutto a posto, dalla pulizia, effettuata più volte al giorno e con qualsiasi clima, all'alimentazione, all'abbeveraggio.

Per inciso, durante le giornate di tormenta, nonostante avessero le cucce ben raggiungibili e sgombre dalla neve (cosa che ci si assicurava fosse così, dalle due alle quattro volte al giorno, e talvolta pure di notte), la stragrande maggioranza dei cani se ne stava tranquillamente all'aperto, incuranti del vento, della neve, del freddo,  del gelo, accucciandosi a ciambella come madre natura ha insegnato loro a fare da secoli, nonostante avessero la cuccia a disposizione.
Quando leggo che tali cani sono "costretti" controvoglia a "trainare" una slitta, prima mi viene da sorridere, e poi mi sale la certezza che l'autore dell'articolo non ha mai visto Jenna o Styl prima di una partenza. La loro voglia di correre è tale che è quasi impossibile tenerli a bada. E i cani che non hanno questa possibilità quel giorno, non si risparmiano a scene di gelosia ed invidia.

Posso assicurarlo poichè l'ho visto coi miei occhi, e credo di avere ancora gli occhi per vedere ed una testa per ragionare.
Conosco personalmente i proprietari dell'allevamento e so quanto amore danno ai loro animali, quanti sacrifici economici fanno per la loro salute, quanto soffrono quando uno dei loro piccoli amici se ne va, anche solo per vecchiaia.

Mi chiedo se un cane da slitta, geneticamente selezionato per resistere ai climi freddi, sia più felice di scorazzare sulla neve e vivere in quell'ambiente, oppure "crepare" di caldo in una città di pianura, magari in un appartamento, senza la possibilità di fare quello che ha nel DNA, cioè correre nella neve.
Forse questi signori non sanno che, ad esempio, quando la temperatura dell'aria supera i 15°, i corsi di sleddog vengono annullati dai proprietari della scuola perchè sono temperature troppo elevate per l'attività fisica dei cani.

Forse questi signori non sanno che il "lavoro" nello sleddog è diviso tra animali e musher, se il musher non collabora (con grosso dispendio di fatica, credete forse che si faccia trainare senza fare nulla?), i cani non procedono e giustamente si fermano, voltandosi indietro con aria interrogativa. Lo sleddog è uno sport in cui il legame tra cane e uomo è fortissimo, come del resto in ogni caso in cui l'uomo ed il cane lavorano assieme.
Il rispetto verso il proprio animale è la base fondamentale di questo sport, e sia Tiziano che Roberta fanno di questo principio una ragione di vita.
Per cui non credo ad una sola parola di quell'articolo, perchè conosco quella realtà, conosco quei cani uno ad uno, li ho amati per il periodo in cui ho prestato  il mio contributo lassù, e sono sicuro  al 100 % che sono altrettanto, anzi, sicuramente di più, amati dai loro proprietari.
Sono un amante degli animali e se avessi visto delle situazioni di sofferenza me ne sarei ben accorto, non ho mai visto niente di tutto questo, al Moncenisio ho solo visto dei cani felici.
Roberto Maruzzo 

8 commenti:

  1. Ciao Roby, ho letto questo tuo articolo pero osservare bene la foto che hai pubblicato alla fine mi viene da porti una domanda. Essa è in contradizione ciò che hai scritto.
    Chi soltanto sorride nella foto?
    Per dire che un cane è felice devi conoscere il comportamento del cane. Prima di quello quindi assolutamente osservare i lupi, perché non puoi capire a 100% i cani se non hai fatto un minimo studio sul comportamento dei lupi oppure delle volpe. I cani non sorridono, neppure saltano di gioia come noi pensiamo. Anzi vuole dire il contrario che il cane è stressato della situazione!
    Infatti non vediamo mai i lupi oppure le volpe saltare se non per il gioco tra loro, quando sono ancora cuccioli oppure di giovane età
    quindi diverso da quando abbiamo per esempio un cane che salta quando gli stiamo preparando/dando il cibo.
    Lo stesso quindi vale per questi cani "da slitta" quando stanno effettivamente "aspettando" la partenza della slitta.
    Lo sport non esiste per nessun animale, è stato quindi essere umano al suo proprio fine utilizzare l'animale & sottometterlo a fare qualcosa assolutamente contro la sua natura. Al inizio per lo spostamento perché senza la slitta & i cani l'uomo non avrebbe potuto traversato durante inverno l'Alaska, la Lapponia oppure una parte della Siberia con le sue proprie forze, intendo senza gli sci.
    E dopo per il puro divertimento per organizzare o le competizioni oppure i famosi "safari" per i turisti.
    Percio in sè il cane "da slitta" non esiste è una pura creazione del uomo & dire che il cane ama tirare una slitta è una credenza del uomo. Nessun animale è nato per tirare niente.
    Amare un animale significa rispettarlo. Pero mettendo l'animale sotto il condizionamente del cibo & pensando aver in questo modo creato un rapporto di tipo qualsiasi non è rispettare tanto meno amare l'animale.

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    1. ....quindi da quel che scrivi non esistono nemmeno cani da pastore, cani da compagnia, cani da difesa, cani da riporto, ecc...esistono solo cani e lupi...o meglio, secondo te esistono solo lupi, alcuni un pò più domestici?!...tutti questi cani sono stati obbligati dall'uomo a fare quello che fanno...altrimenti avrebbero fatto tutti i lupi...potresti per cortesia spiegarci secondo quali canoni affermi certe cose?sai che un lupo non si comporta come un cane perchè non sono la stessa cosa?...o forse si...il saltare come dici tu, (che poi nel caso dello sled non è un saltare ma un tentativo di strappare i freni per partire a correre, e nemmeno tutte le mute si comportano alla stessa maniera) allora è un segno di stress o gioco, ma secondo te deve essere in questo caso tassativamente un segnale di stress...ma hai ancora visto dei cani?...mai visti due cani sfidarsi correndo? naturalmente non potrai mai vederlo stando seduto a guardare documentari con in braccio un lupo-carlino...ragazzi se possibile non cadiamo nel ridicolo con certe argomentazioni da pseudo studiosi perchè oltre a diffamare e screditare le persone, potete farne veramente incavolare delle altre...pace e bene

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    2. Scusami, stai dicendo cose inesatte. I cani sono stati selezionati dall'uomo. La selezione ha fatto si che quei cani avessero motivazioni alte per una o l'altra cosa. In questo caso si parla di cani da slitta e per loro tirare quella slitta nella neve è sentirsi completamente realizzati. Ovvio che poi può esistere qualcuno che li tratta male (e non è questo il caso) come in qualsiasi categoria. Io sono un educatore cinofilo e un minimo di studi sul cane li ho fatti. Il cane non è un lupo, ma nonostante questo qualche razza è più vicina al lupo di altre. Sono contro la caccia eppure ho visto la forte motivazione e l'aria soddisfatta di alcuni cani che vanno a caccia, anche se sono consapevole che la maggior parte dei cacciatori non hanno questo grosso rispetto per i propri cani, questo non significa che un cane ogni cane che va a caccia è infelice, anzi. Che sia alta la percentuale dei cani sfruttati nelle competizioni varie, non significa che questa sia la regola.

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  2. altra voce in merito.

    http://www.tipresentoilcane.com/2013/04/12/maltrattamenti-alla-scuola-di-sleddog-del-moncenisio-ma-anche-no/?fb_action_ids=4009245648733&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map={%224009245648733%22%3A511401292241253}&action_type_map={%224009245648733%22%3A%22og.likes%22}&action_ref_map=[]

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  3. io, quando ho visitato il centro, dopo qualche ora mi sono chiesta a cosa servissero tutti quei cani: non sono riuscita a contarli tutti, ma molti erano ormai "a riposo", con evidenza non più utilizzati per l'attività sportiva, e con tristezza mi sono chiesta se passeranno il resto dei loro giorni attaccati a quella catena, senza nemmeno la possibilità di farsi una passeggiata, perchè ormai troppo anziani per tirare la slitta, o inadatti a tirarla.

    Ad esempio ho visto dei cani molto belli, ma che avevano palle di ghiaccio attaccate al pelo, e mi è stato spiegato che essendo nati col pelo troppo lungo non sono adatti alla vita sulla neve perchè si formano di continuo palle di ghiaccio sul pelo, e quindi non vengono utilizzati per il traino.

    Credo sia questa la sofferenza: molti, troppi cani, molti dei quali probabilmente passeranno il resto dei loro giorni attaccati alla catena senza andare oltre i 50 centimetri della sua lunghezza. Ma che senso ha?

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    1. ...ho degli alaskan malamute con il pelo più lungo dello standard, sono cani da slitta, fatti per stare al freddo...con certe condizioni fanno le palle di ghiaccio...cosa consigli? li tengo dentro snaturandoli e rendendoli tristi o li lascio fuori nel loro elemento nel quale si rotolano a costo di vedergli delle palle di ghiaccio addosso che poi da soli si tolgono?oppure secondo te devo farli fuori?...50cm di catena?...con cosa l'hai misurata? ma ti rendi conto...e se cosi fosse stato hai osservato un cane attaccato a 50cm di catena senza dire nulla? o sono balle o tu sei un ipocrita...per di più affermi di non conoscere le razze...meglio un cane anziano a cui dai la possibilità di andare in pensione o meglio un cane anziano morto perchè non più utile?...gli vogliono talmente male da continuare ad accudirlo, curarlo sfamarlo sapendo che non può tirare una slitta...smettetela di dire stupidate...o almeno mettetevi d'accordo su una versione...dovreste vergognarvi a millantare certe cose...

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    2. Caro anonimo...se hai visitato il centro perchè non hai chiesto sul posto...ci sarebbero state molte cose interessanti da sapere....siete ipocriti e preferite scrivere da un pc....tristezza....."probabilmemente passeranno il resto dei loro giorno alla catena..." questa è una tua opionione personale e tale deve rimanere....ridicolo!!!!!! firmato Giunco Roberta

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  4. Tanto per cominciare metti il nome e non anonimo!! 2 studia inizialmente ETOLOGIA!!
    3 tu di quei cani sai meno di nulla
    Fa come mè facci la stagione sia con i cani che con loro alla fine rileggi quante FANDONNIE INSENSATE hai scritto
    Siro

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