bon si chiude fino a fine mese...
au revoir!
mercoledì 6 agosto 2008
Quelli che ben pensano
Questa sera, per godermi "l'atmosfera da ferie" e il fresco delle valli, sono sanato con mia sorella a Viù, per il concerto di Frankie Hi NRG... mitico.
Specie questa canzone, che + arrivata ovviamente alla fine, ma che ci tenevo a sentire dal vivo..
ha dieci anni ormai, ma il testo è ancora attuale, e credo lo resterà sempre... uno spaccato di società di questo paese.
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, sono replicanti, sono tutti identici guardali stanno dietro a machere e non li puoi distinguere. Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno.
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
...e come le supposte abitano in blisters full-optiona, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland, vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo e sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero, boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Specie questa canzone, che + arrivata ovviamente alla fine, ma che ci tenevo a sentire dal vivo..
ha dieci anni ormai, ma il testo è ancora attuale, e credo lo resterà sempre... uno spaccato di società di questo paese.
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, sono replicanti, sono tutti identici guardali stanno dietro a machere e non li puoi distinguere. Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno.
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
...e come le supposte abitano in blisters full-optiona, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland, vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo e sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero, boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
sabato 2 agosto 2008
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venerdì 1 agosto 2008
basta, adesso
Sapete cosa dice il vecchio Jack Burton in situazioni come questa?
Il vecchio Jack dice sempre..........................
BASTA, ADESSO!
Da questo momento inizia la meritata vacanza....
Ci sono arrivato stanco, svuotato, stressato, disfatto, sfinito...
ma Ora ghe son!!
Evviva!!
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