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martedì 12 luglio 2011

Agonia del ghiacciaio Tonini

Domenica mattina, salendo alla cresta est della Ciamarella, una volta arrivato dove mi ricordavo ci fosse la fronte del Ghiacciaio di Sea, sono rimasto spiazzato.

La neve residua un po' ingannava, ma lì dove c'era la fronte nel 1998, ora non c'era più niente. Non sono riuscito a capire fino dove si è arretrato anche solo dal 2001, dall'ultima volta che ero stato qui.

Ma, nonostante la luce ancora bassa (erano le 5) e il sonno, non riuscivo a riconoscere la seraccata del ghiacciaio Tonini. La più bella, turgida ed in salute delle valli di Lanzo. Ho delle foto del 1998 che lo mostrano rigoglioso, con la cascata di seracchi che scende sul ghiacciaio di Sea.

Ieri sera, spinto dalla curiosità, vado a rovistare tra le mie vecchie foto di montagna. E ne trovo una che mi provoca un groppo in gola. Scattata nello stesso punto (anzi, qui si vede anche la fronte del ghiacciaio di Sea), mostra una seraccata del Tonini che scendeva ancora bella possente.

Il confronto è impietoso e drammatico.



E' incredibile, tragico ed assurdo come in poco più di dieci anni stiano cambiando le montagne. I ghiacciai se ne stanno andando a velocità impressionante.

E magari c'è ancora chi dice che il riscaldamento globale, l'aumento termico e il ritiro dei ghiacciai sono delle balle.

Possiamo discutere sulle cause, uomo o non uomo. Ma questa foto dimostra, senza ombra di dubbio, come sulle alpi si stia consumando un disastro a velocità impressionante.

I nostri ghiacciai stanno morendo. Da quando ho cominciato ad andare in montagna, la situazione in alta montagna peggiora di anno in anno.

E non credo che nei prossimi anni possa migliorare....

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